Post by ValerioTutte chiacchere... cifre cifre cifre... hai tirato fuori te questi soldi?
Altro tifoso dalla memoria corta e ottimista.
Ti riporto un articolo che riassume in breve la gestione Moratti considera
che tonnellate di critiche e polemiche che ci siamo subiti in 10 anni non
sono riportabili in questo post.
LA GESTIONE STRATEGICA E FINANZIARIA DELL'INTER
Dopo che tutta l'acqua di Cuper è passata sotto i ponti di Appiano Gentile,
le polemiche intorno ai nerazzurri sembravano ormai dimenticate in virtù dei
buoni risultati ottenuti dai ragazzi di Zaccheroni fino alla debacle interna
di domenica con l'Empoli. Indipendentemente dal mero fatto sportivo,
l'"Internazionale Football Club 1908" porta però alla fine dell'anno bilanci
economici negativi. Lontani dai casi di Parma, Lazio e Roma grazie alla
liquidità e alla passione del suo proprietario, ormai ex presidente, mentre
si parla di una possibile cessione di Vieri e perfino di un eventuale
ritorno di Ronaldo, esaminiamo le strategie sportive e finanziarie della
squadra milanese negli anni di presidenza Moratti. Aggiornate alle vicende
di queste ore.
1995/96
Sulle orme del padre, Massimo Moratti subentra al vecchio proprietario
Ernesto Pellegrini e ripiana immediatamente le pendenze ereditate. Tra i
suoi primi acquisti Javier Zanetti, Ince, il brasiliano Caio Ribeiro (2,5
milioni euro) e l'argentino Pascual Rambert (3 milioni).
1996/97
Finalista di Coppa Uefa. Le cose aziendalmente sembrano poter ingranare:
crescono gli abbonati, così come gli introiti pubblicitari. Il nigeriano
Kanu (contratto da 2 milioni di euro) viene acquistato per essere la
bandiera dell'attacco nerazzurro ma si rende sfortunatamente indisponibile.
Operato al cuore a spese dell'Inter, finisce per giocare nella Premier
league inglese. Roberto Carlos lascia la Pinetina dopo solo un anno per
accasarsi al Real Madrid.
1997/98
Arrivano Recoba e Ronaldo, quest'ultimo per 28 milioni di euro dal
Barcellona. Simoni vince la Coppa Uefa, ultimo alloro nerazzurro, e tra lui
e lo scudetto c'è solo un rigore negato a Torino con la Juve. Il destino del
"Fenomeno" è segnato dagli infortuni e il suo recupero dall'operazione viene
accompagnato da continue polemiche.
1998/99
54 milioni di euro il costo del personale e 9,5 la perdita netta. L'Inter
torna dopo 9 anni in Champions League con conseguenti benefici economici e
d'immagine. Questo è l'anno di Baggio ma anche dei quattro allenatori sulla
stessa panchina (Simoni, Lucescu, Castellini, Hodgson). L'Inter è ottava in
campionato e fuori dal giro europeo.
1999/00
L'arrivo di Marcello Lippi vuole ridare credibilità all'ambiente. La rosa si
dilata e gli ingaggi salgono a 76.5 milioni di euro, dopo una campagna
acquisti di oltre 150 milioni. 45 sono per Bobo Vieri in arrivo dalla Lazio,
il resto per un nutrito gruppo di giocatori tra cui Jugovic, Panucci,
Peruzzi e Cordoba. Allo stesso tempo, il Milan comincia a darsi una
struttura e la Juventus specula sulla cessioni (77 milioni incassati per
Zidane). Lo scudetto viene lasciato all'ultima giornata all'Olimpico. A
maggio i dirigenti nerazzurri ingaggiano Julio Velasco (2 miliardi di
vecchie lire di ingaggio per due anni), ex allenatore della nazionale di
volley, come consulente.
2000/01
Secondo la rivista Futurbrand, il valore del marchio Inter può essere
quantificato in 160 miliardi di vecchie lire. Il giro d'affari totale conta
113 milioni euro e gli stipendi raggiungono i 94 milioni. In una
pubblicazione di G.P. Ormezzano si legge che il 20% dei ricavi interisti è
dovuto alle entrate del botteghino, il 54% (61 milioni euro) dai diritti TV
e solo il 15% dal merchandising, mentre Milan e Juve sono in questa voce
intorno al 25%. La perdita netta alla fine dell'anno passa da 4.6 a 91.7
milioni di euro. L'Inter è improduttiva ma a questo non corrisponde una
campagna di riassestamento, tagli del personale, riduzioni dei costi e degli
investimenti. Moratti ripiana, paga anche lo stipendio da 1,7 milioni di
Hakan Sukur, prende Farinos e Vampeta mentre lascia andare Adrian Mutu.
2001/02
Il patrimonio giocatori, in termini di valutazione del cartellino, si aggira
intorno ai 300 milioni di euro contro i 125 milioni di fatturato e i 133.5
di ingaggi da pagare. Il risultato operativo a fine gestione (-184 milioni)
e il risultato netto (-95 milioni) la mettono in fondo a tutte le
classifiche di merito. E le supervalutazioni del valore patrimoniale dei
giocatori sono all'ordine del giorno. Secondo le fonti StageUp.com riportate
da Panorama Economy, gli ingaggi valgono il 93.9% del fatturato contro il
56.6% della media delle grandi squadre europee. E' la percentuale peggiore
del continente: Milan e Arsenal spendono per gli stipendi il 66% delle loro
entrate, Juve e Real sono tra il 52 e il 55%, il Bayern Monaco - in crisi
finanziaria - è riuscito a scendere fino al 21%. Arrivano Toldo, Materazzi,
Sorondo e Adriano.
2002/03
La campagna acquisti genera eccitazione tra i tifosi. L'Inter è l'unica
squadra a superare il milione di euro di incasso medio a partita in
campionato. 50.000 abbonati, 62.000 spettatori di media e quasi 18 milioni
di euro incassati al botteghino. Il costo medio di un abbonamento nerazzurro
(264 euro) è del 25% superiore a quello dei rivali milanisti (197 euro).
L'uruguayano Recoba si riduce volontariamente lo stipendio (18 miliardi di
vecchie lire l'anno) del 60%. L'affare Ronaldo, dal punto di vista dei
flussi di cassa, costringe i nerazzurri a prendere dal Real Madrid 35
milioni di euro dilazionati in cinque anni e relativi oneri finanziari: al
contempo paga Hernan Crespo alla Lazio 22 milioni sull'unghia più Bernardo
Corradi, un giocatore giovane e futuribile. Alla chiusura degli esercizi di
bilancio il 30 giugno il monte stipendi conta 124 milioni di euro di cui
cinque per Gabriel Batistuta.
2003/04
La campagna acquisti è in attivo di 5 milioni di euro: ormai il mercato
europeo non permette più grandi colpi ma concede solo scambi e prestiti.
Cuper viene tagliato alla sesta giornata: alla voce allenatori, Moratti
tiene a libro paga l'argentino (4 milioni di euro l'anno fino al 2005),
Zaccheroni (1.5 milioni di euro l'anno per due anni) e la voce che vorrebbe
Roberto Mancini in uscita dalla Lazio a fine stagione parla di 4 milioni
l'anno per 5 anni. Adriano sta per tornare da Parma a cui era stato ceduto
in comproprietà con diritto di riscatto e non in prestito: il costo di
partenza per la sua metà è di 17.6 milioni di euro più un probabile bonus
per la valorizzazione del bene. Secondo Panorama l'Inter ha un risultato
netto a bilancio negativo per 17,4 milioni di euro che diventano 304 senza
tener conto dei benefici del decreto salva calcio e spalmadebiti. Tutto
questo fino alla serata di lunedì scorso quando, mettendo in opera un'idea
già avuta nel 1999, tutta la dirigenza dell'Inter si dimette: Massimo
Moratti resta proprietario della società ma ne abbandona la presidenza
lasciando la poltrona a Giacinto Facchetti. Seguono la sua decisione altri
quattro membri del Consiglio di Amministrazione tra i quali Marco Tronchetti
Provera.
PASSATO E FUTURO
Le cifre finali del mercato? 103 giocatori acquistati in nove anni e 13
cambi di allenatore. Gli acquisti sono quantificabili in 462.8 milioni di
euro mentre le cessioni sono ridotte a 309.3 milioni. Oltre 150 milioni di
euro di disavanzo.